Seguire con attenzione tutte le notizie che giungono in redazione è un’impresa ardua. Il momento che stiamo attraversando infatti è terribile: tra comunicati stampa e dichiarazioni sembra di vivere una battaglia dove in ogni attimo si fanno i conti con bollettini di guerra.

Un lavoraccio che va avanti ininterrottamente da circa 20 giorni h24, per stare sempre sul pezzo e cercando di fornire informazioni in tempo reale. Molto spesso a farne le spese è proprio quella che non dovrebbe mai mancare: la lucidità. Quando poi al lavoro c’è una sola persona che gestisce tutto allora il macigno è triplicato.

Tra una chat di gruppo, la casella mail che suona in continuazione e che trabocca di bellissime foto di bimbi con arcobaleni, una lettura fugace di lanci d’agenzia capita anche di rilassarsi e mandare in vacanza i neuroni, durante una domenica sera che sembra essere un qualunque altro anonimo giorno della settimana.

Non si esce si resta barricati in casa, e dunque si prova a sorridere con gli amici in videochat. Si abbassa la guardia e purtroppo basta un attimo per essere vittima di una fakenews. Quello che è successo a me ieri sera riguardo l’indennizzo delle partite iva. 

Ho ricevuto un file formato pdf con la falsa ordinanza: presentava l’intestazione della regione Campania e recava la firma in calce del presidente De Luca, tutto perfettamente contraffatto. Anche il font!

Solitamente quando ricevo il pdf di un’ordinanza entro immediatamente nel BURC per controllarne la fondatezza. Ieri purtroppo, e ancora non riesco a spiegarmelo, ho pubblicato la notizia alle 19:33 per poi controllare il BURC. Amara sorpresa, quell’ordinanza non c’era. Ad appena 8 minuti dal lancio ho eliminato la notizia. Alle 19:45 ho pubblicato un post su Facebook https://www.facebook.com/355877257761655/posts/3362698653746152/ (rilanciato anche alle 19:51) scusandomi pubblicamente con tutti i lettori.

Sul caso del falso PDF, di cui anche io sono stato vittima, si è espressa la Regione con una nota ufficiale pubblicata alle 20:13 sulla pagina Facebook dell’ente.

Mi scuso con tutti per aver contribuito, seppure per qualche minuto, alla diffusione di una notizia non veritiera. 

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