Commenti ed opinioni sulla nuova pista ciclabile, che nel cuore di questa calda estate ha fatto capolino in quel di Pomigliano d’Arco, si sprecano; il tempo però come al solito sarà galantuomo e darà ragione, o torto, a chi ne ha deciso l’installazione. In molti però, compresi quelli favorevoli, non trovano risposta alla scelta di collocare con alternanza i famosi cordoli, in prefabbricato cementizio, a via Giacomo Leopardi.

Nel dettaglio. Percorrendo via Trieste ci si immette su via Leopardi trovando il cordolo installato a destra, fino all’intersezione con via Manzoni. Superato l’incrocio riprende inspiegabilmente a sinistra con varie interruzioni fino alla confluenza con via Passariello. Dopo il quadrivio invece di proseguire sulla sinistra riprende il suo percorso sulla destra.

Un cambio di carreggiata della pista ciclabile che nessuno sa spiegare e che al momento ha comportato anche la modifica della viabilità. In quel tratto, infatti, per evitare il formarsi di ingorghi si è reso necessario instituire il divieto di transito con l’obbligo di svolta a sinistra per chi proviene da via Trieste.

In ultima analisi chi percorrerà quei 100 metri in bici sarà costretto a zigzagare attraversando la carreggiata per cambiare corsia e continuare ad utilizzare la pista ciclabile. Personalmente dopo l’incrocio con via Manzoni avrei evitato l’installazione a sinistra e lasciato quel tratto totalmente vuoto fino all’intersezione con via Passariello.

A meno di future sorprese quel tratto, a mio avviso, è praticamente inutile ed al momento sta solo creando disagi alla viabilità.

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