Sono al vaglio degli investigatori del Ros di Milano i messaggi social indirizzati a Silvia Romano e contenenti frasi d’odio.

L’analisi è appena cominciata, dopo che ieri la giovane cooperante milanese liberata dopo un rapimento durato un anno e mezzo è stata ascoltata per più ore in procura, nell’ambito dell’indagine per minacce aperta dalla sezione antiterrorismo guidata dall’Aggiunto di Milano Alberto Nobili.

Stamattina gli investigatori si sono recati in via Casoretto, dove abita insieme alla madre e alla sorella: c’era anche il comandante del Ros Andrea Leo, ma la visita, durata circa mezz’ora, sarebbe stata “solo di cortesia”. Ora le indagini puntano a individuare con precisione gli autori delle intimidazioni online e delle minacce.

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