Riceviamo e pubblichiamo la “lettera aperta alla città” di Domenico Casoria, referente del Comitato Movida Pomigliano:

“Sono veramente stufo e nauseato di leggere continuamente ragionamenti contorti che cercano di attribuire alla movida la colpa di ogni cosa. Per qualcuno, dall’intelligenza miope, la movida è “il male del mondo”. Ad ascoltare questi ciarlatani, il solo fatto di lavorare dopo il tramonto è di per se un’attività illegale e l’amministrazione che lo consente è connivente. Siamo all’assurdo ed al ridicolo. Eppure rallegriamo le vostre serate. Smettetela, siamo dei professionisti onesti ed operosi, lavoriamo di notte, ma pretendiamo lo stesso rispetto di tutti gli altri lavoratori. Siamo stufi. Anche durante questa pandemia è stato facile indignarsi e criticare i locali che accoglievano le stesse folle di un supermercato, di un autobus o di tante manifestazioni. Ci avete chiamato gli “untori d’Italia”, per poi essere smentiti dai numeri e dai fatti. Lavoriamo duro e qui a Pomigliano diamo lavoro a centinaia di giovani. Ci autotegolamentiamo grazie al nostro comitato (CMP)e collaboriamo alla gestione della sicurezza cittadina in stretta sinergia con l’amministrazione comunale di Lello Russo, il comandante Luigi Maiello ed i suoi uomini della polizia locale. Esportiamo una bellissima e gioiosa immagine di Pomigliano in tutta la Campania. Grazie a noi i vostri appartamenti sono valutati molto di più di quanto in realtà valgono. Nonostante il nostro impegno per il bene comune siamo sempre sotto una costante minaccia di sanzioni e chiusure anticipate da parte del nostro sindaco, che pretende sempre di più da noi; una vera spada di Damocle sul nostro collo, anzi sul nostro lavoro che, sebbene sia pesante accettiamo perchè è finalizzata al mantenimento di una movida sicura.

Ora siamo in piena campagna elettorale e leggo di continui, beceri e bugiardi attacchi al nostro lavoro, solo per attaccare l’attuale amministrazione. A loro suggerisco di fare due conti: fra proprietari, soci, dipendenti e collaboratori siamo migliaia, senza considerare le rispettive famiglie. Cercate di vederci anche come un enorrme bacino di voti, visto che abbiamo anche sviluppato una buona coscienza di classe. Ad ogni elezione sappiate che dovrete fare i conti con noi. Trattateci con rispetto!

Ho letto e ascoltato parole convinte secondo le quali è colpa dei locali serali che esiste lo spaccio della droga, le babygang, il vandalismo. C’è chi attribuisce alla movida perfino la colpa del parcheggio in doppia fila ed ovviamente dell’esistenza dei parcheggiatori abusivi. Le risse fra ragazzini? Le organizziamo noi! Insomma siamo ben oltre i limiti della sopportabilità. Sia chiaro che le sporadiche manifestazioni di delinquenza non sono attribuibili alla movida come concetto, nè al lavoro degli operatori del settore, ma vanno valutate e punite in base alla singola fattispecie. È appena il caso di ricordare che la responsabilità penale è personale e che sono penosi i giudizi sommari dei benpensanti per professione, che non perdono occasione per far notare il tono denigratorio delle loro parole nei confronti di chi investe o lavora nel nostro settore; come se fossimo lavoratori di serie B. È logico che l’enorme flusso di persone è attratto dalle tante attività di bar, ristorazione ed intrattenimento; in qualche modo siamo la causa della presenza contemporanea di migliaia di persone, ma non possiamo essere responsabili delle loro azioni. È chiaro, se ci sono colleghi che non rispettano le regole, che somministrano alcol ai minori (reato) o alcol contraffatto (reato) che siano severamente puniti. Questo capita perchè spesso ci sono imprenditori che si improvvisano in attività che non sono esattamente nelle proprie attitudini professionali e commettono delle leggerezze. Nonostante qualche episodio di cronaca passato e presente resto comunque convinto del fatto che la movida di Pomigliano è fra le più educate della provincia e per questo invidiata da tutti i paesi limitrofi.”

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