Petro Parashchuk è stato scarcerato; l’ucraino di 27 anni che la notte tra il primo e il 2 aprile, tra Pasqua e Pasquetta, sotto l’effetto di alcol e cocaina ha travolto nel centro di Pomigliano con la sua BMW uccidendo Luigi Cangianiello, da ieri si trova a casa della sua ragazza, a Napoli, agli arresti domiciliari. Era finito in carcere con l’accusa di omicidio stradale. “Vorrei farmi portavoce del sentimento della famiglia di Luigi – spiega l’avvocato Simona Carandente, legale della famiglia Cangianiello – che non è assolutamente alla ricerca di vendetta. Quello della famiglia è sempre stato un sentimento di composto dolore ma è comprensibile che questa notizia abbia alimentato ulteriormente la sofferenza, nella consapevolezza che il procedimento dovrà fare il suo corso. C’è un condivisibile sentimento di sgomento – conclude l’avvocato – per cui anche c’è un fermo desiderio di giustizia “. Nel frattempo l’amico di Luigi Cangianiello, Giovanni Coppola, anche lui di 27 anni e anche lui di San Gennarello di Ottaviano, dopo quasi un mese è uscito dal coma. Rimasto gravemente ferito in seguito a quel maledetto incidente si trova ancora ricoverato nella rianimazione del San Giovanni Bosco di Napoli. Ha pronunciato le prime parole. Ma non si sa ancora se potrà tornare a camminare.

Fonte ilmediano

PER NOTIZIE PIÙ DETTAGLIATE, L’articolo di Pino Neri su IL MEDIANO

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